Ride spesso con una risata cristallina che mette buon umore. D’altra parte, chi altri se non il sindaco di Leicester può essere contento di godersi il suo angolo di celebrità? Peter Souslby, 68 anni, Labour, sindaco della città delle Midlands dal 2011, è al settimo cielo. Grazie ai Foxes, da Cenerentola a prima attrice della Premier League, è alla guida di una città prima semi-sconosciuta, per lo meno al pubblico italiano, diventata adesso luogo di cui tutti parlano.
‘E’ vero e ne sono molto contento’, dice tra una telefonata e l’altra di giornalisti di tutto il mondo. ‘Ma vorrei ricordare che Leicester è una città con 2000 anni di storia, con una comunità etnicamente molto varia. Anzi, credo sia una delle più varie d’Europa e c’è da andarne fieri’.
La comunità italiana è presente a Leicester già da molti anni. ‘Non per niente qui si puó assaggiare un ottimo gelato‘, continua Peter Soulsby. Ma rischia di avere un picco, almeno temporale, quando il 7 maggio si riverseranno a Leicester tutti gli italiani che si stanno già preparando a partire. L’appuntamento (o meglio uno degli appuntamenti, per chi viene dal nord) è il 6 maggio a Milano, per iniziare con mezzi di qualunque tipo la ‘salita’ verso l’Inghilterra.
‘Li aspettiamo a braccia aperte’, conferma il sindaco. ‘Saranno accolti molto bene da noi e dai loro compatrioti arrivati qui già da molti anni’.
Per Ranieri Road, di cui si era già parlato, invece, bisogna attendere la fine del campionato. ‘Abbiamo già una Lineker Street in onore del nostro concittadino Gary Lineker‘, spiega Soulsby. ‘Quindi in molti si aspettano una strada intitolata a Ranieri. Ma mi rifiuto di dare qualunque conferma in questo senso fino a quando non avremo la certezza di aver vinto il campionato. Ma si immagina cosa succederebbe se qualcosa andasse storto? Darebbero tutti la colpa a me…’. Un sindaco superstizioso come nella migliore tradizione italiana, che spera di festeggiare il momento più straordinario della sua carriera.
Se vuoi ascoltare l’intervista a Peter Souslby clicca qui sotto (l’intervista è in inglese).