Può l’arte diventare divertimento? Boris Johnson, sindaco già con un piede fuori dalla porta, crede di sí. Anish Kapoor, artista anglo-indiano, invece non è affatto d’accordo. L’oggetto del contendere è The Orbit, la grande scultura commissionata a Kapoor per decorare l’Olimpic Park durante i giochi del 2012.
Una scultura piuttosto imponente, realizzata usando 35.000 viti e una quantità di acciaio sufficiente per 265 bus a due piani, proveniente per il 65% da oggetti di riciclo, come vecchie lavatrici o automobili da rottamare. The Orbit campeggia in mezzo al parco e attira i visitatori che, in una giornata limpida, si possono godere una vista che arriva fino a 20 miglia.
Ma Johnson una ne fa e dieci ne pensa e, da quel giocherellone che è, ha pensato di trasformare la scultura in un grande scivolo, per far divertire (a pagamento, ogni scivolata costerà 15 sterline) cittadini e turisti.
Kapoor si è un po’ offeso nel vedere trasformata la sua scultura in fenomeno da luna-park. Ma cosa si può fare quando un sindaco come Boris si è messo in testa di fare qualcosa? Buon viso a cattivo gioco, come si suol dire. Non potendo opporsi alle decisioni del sindaco, Kapoor ha chiesto aiuto all’artista belga Carsten Höller, che agli scivoli ‘artistici’ è piuttosto abituato, visto che nel 2006 aveva installato delle discese mozzafiato nel bel mezzo della Turbine Hall della Tate Modern (ottenendo un successo strepitoso). In questo modo lo status di ‘opera d’arte’ è salvo.
The Orbit, che qualcuno ha definito un roller coaster impigliato in un grumo di spaghetti, non sarà più solo una piattaforma per vedere il panorama da a 114 metri di altezza (il vicino stadio olimpico è alto 59 metri).
Dal 24 giugno, una volta salitici si potrà buttar giù a tutta velocità, sempre ad averne il coraggio. E poi non dite che l’arte è noiosa.
