Sabrina Corbo, energia all’italiana (e per italiani)

Sabrina Corbo Green Network
Sabrina Corbo, vice-presidente di Green Network

‘Due più due non sempre fa quattro’.  Sabrina Corbo, vice-presidente di Green Network UK, la signora dell’energia, l’ha insegnato al marito Piero Saulli,  ingegnere elettronico e fondatore con lei dell’ottava azienda fornitrice di energia in Italia, con un fatturato di 1 miliardo e 800 milioni all’anno. ‘Nella vita ci sono tante sfumature, non si può ridurre tutto a calcolo’. E quando ha deciso di aprire a Londra il proprio trading di energia, ha accettato una scommessa.

Arrivata a Londra nel 2014 con un bagaglio ingombrante - 3 figli piccoli, due cani, due baby-sitter - Sabrina ha aperto da sola la filiale inglese di Green Network, che si occupa di trading internazionale. E da settembre, terminate le dovute procedure, potrà iniziare a fornire energia in proprio.

‘Saremo la prima azienda italiana a fornire energia agli inglesi. Puntiamo al mercato inglese, ovviamente, ma anche a quello italiano, numerosissimo. Avremo un call centre che parlerà italiano a cui il consumatore potrà rivolgersi per chiedere informazioni e risolvere problemi legati alla bolletta’. Chi ha mai avuto a che fare con gli operatori di British Gas che rispondono da Bangalore in un inglese pressochè incomprensibile capisce al volo cosa vuol dire.

Venderemo energia parlando italiano

Certo, venire a Londra da sola e mettere su un’azienda di questo tipo non è uno scherzo. ‘E’ faticosissimo’ ammette Sabrina. ‘Ma non mi pento di niente. Mi alzo tutte le mattine alle 6.30, mi dedico ai miei figli, li vesto, faccio colazione con loro e li porto a scuola. Poi vado in ufficio e cerco, spesso senza riuscirci, di riemergerne alle 19. Torno a casa, ceno con i figli e fine. Non ho vita sociale, per adesso. Ma mi sono imposta ti fare qualcosa per me, nei mesi futuri. Trovare delle amiche, andare al cinema. Per ora la mia vita londinese è stata solo azienda e bambini’.

Sta facendo recruiting di manager, ha appena traslocato in un nuovo ufficio - ‘Ho rimosso la moquette e ho trovato 55 trappole per topi’, racconta. “Ma bisogna fare fronte anche a questo, no? Sabrina gestisce 20 dipendenti, quasi tutti uomini. ‘Questa è la cosa meno difficile. Sono tutti ingegneri. Ne ho sposato uno. Quando ne conosci uno li conosci tutti. Hanno tutti le stesse caratteristiche’.

Al lavoro gestisco 20 ingegneri. Non è difficile: ne ho sposato uno, conosco la categoria

Il marito, che continua a seguire l’azienda in Italia (e i circa 200 dipendenti che ci lavorano) la raggiunge il fine settimana. ‘Arriva carico di regali per i figli, fa il papà modello’, ride Sabrina. ‘Ma qui chi tira la carretta sono io’.

‘Abbiamo iniziato nel 2003′, racconta Sabrina. ‘Io non ne sapevo niente, ho una formazione umanistica e ho studiato legge. Ma ho capito che si poteva fare e ho spronato mio marito a mettersi in proprio. La mia prima scrivania era il tavolo del terrazzo, quello di plastica con il buco in mezzo per l’ombrellone. Non avevamo i soldi per arredare l’ufficio’.

E’ sempre lei che vede una possibilità di fare trading a Londra in maniera più conveniente e suggerisce al marito di aprire una filiale londinese. Non era piùfacile mandarci l’uomo di famiglia? ‘Io ho il carattere adatto a buttarmi in questo genere di avventure. Parlo quattro lingue, ho una formazione più internazionale’.

Ed è sempre lei che vede la possibilità di vendere energia direttamente al consumatore, qui in UK. ‘Cosa ti sei messa in testa?, mi ha detto mio marito quando gli ho parlato dell’idea. Poi gli ho mostrato i calcoli che avevo fatto, e ha capito che si poteva fare’.

Da settembre, invece di British Gas, si potrà avere una signora dal sorriso sempre pronto che entra nelle case insieme alla bolletta dell’elettricità e del gas. In senso metaforico, of course.

‘Credo nei sogni e faccio di tutto per realizzarli’. Il prossimo? ‘Imparare il russo. Può sempre servire per i mercati balcanici, no?’

 

 

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